Sì, viaggiare
evitando le buche più dure,
senza per questo cadere nelle tue paure …
gentilmente senza fumo con amore
dolcemente viaggiare
rallentare per poi accelerare
con un ritmo fluente di vita nel cuore!
Sapevi che viaggiare…
Stimola e sviluppa la tua creatività
Un recente studio condotto dal Academy of Management Journal ha stabilito che coloro i quali hanno lavorato e avuto esperienze professionali all’estero sono più creativi rispetto a chi è sempre rimasto nel proprio Paese d’origine. Ciò è conseguenza degli effetti benefici della full immersion culturale: le persone che sanno immergersi in una nuova cultura e integrarla alla propria identità sono più creative nel lungo periodo. Comportarsi come la gente del posto per un arco temporale prolungato, infatti, apre la mente e costringe a pensare in modo alternativo, allenando la capacità di avere idee diverse. È un concetto che gli scienziati chiamano “flessibilità cognitiva”, per cui quanto più sarai flessibile, tanto più apprenderai e sarai creativo, divenendo una persona interessante agli occhi degli altri. Come la scienza ha ormai dimostrato in ampi contesti, il nostro cervello è un organo estremamente adattabile; gli studiosi chiamano questa sua caratteristica neuroplasticità. Si tratta tuttavia di una capacità che va allenata, proprio come un muscolo. Secondo Adam Galinsky della Columbia Business School, l’esperienza del viaggio è proprio un’incredibile palestra per il nostro cervello, il quale è indotto ad adattarsi rapidamente alla lingua, alla cultura e ai costumi del paese che visitiamo. Viaggiare, quindi, non solo amplia letteralmente la nostra visione del mondo, ma ci “apre la mente”, stimolandoci a sviluppare una maggiore attitudine al cosiddetto pensiero laterale; in pratica diventiamo più inclini all’elaborazione di soluzioni creative, che ci aiuteranno ad affrontare meglio e con più slancio le difficoltà quotidiane. Per chi svolge una professione artistica, poi, il confronto costante con le altre culture è di fondamentale importanza, perché l’ispirazione può nascere dai luoghi più impensati: da uno scampolo di seta trovato in un mercatino indiano, da una spezia scoperta su una bancarella nei souk africani, da quella particolare luce che in un dato momento illumina il profilo Alpi, o da una semplice persona che cammina lungo i boulevard parigini.
Aumenta la tua fiducia verso gli altri
Il Dottor William Maddux, a cui si deve lo studio su creatività e viaggi, ha scoperto nella sua ricerca che girare il mondo aumenta anche la fiducia nell’umanità. Più visiterai paesi esteri, più il tuo senso di fiducia generalizzata aumenterà; ciò perché relazionandoti con un numero sempre maggiore di persone potrai renderti conto non solo che nel mondo esiste la gente sincera e disponibile, ma scoprirai persino che ve n’è molta di più di ciò che potresti notare restandotene nello stesso luogo. Diventa facile, così, fidarsi della maggior parte delle persone.
Aumenta la capacità di trovare soluzioni
Secondo un altro studio condotto in merito, quello del Journal of Personality and Social Psychology, gli studenti che hanno vissuto all’estero hanno dimostrato di avere il 20% di probabilità in più di risolvere un test su computer rispetto a coloro che non hanno viaggiato. Il semplice vedere il mondo con occhi diversi e osservare il comportamento delle altre popolazioni nell’approcciarsi a un problema, aiuta a capire che una stessa cosa o evento possono avere molteplici significati e più punti di vista da cui approcciarli. Ciò ci insegna che esistono molti modi per vivere questa vita. Aristotele definì il benessere non come la mera ricerca del piacere, ma come un esercizio quotidiano mirato al raggiungimento di uno scopo. Se inteso in questo modo, viaggiare rappresenta una delle attività di decision making per eccellenza; pensiamo ad esempio a tutti i piccoli gesti con i quali programmiamo il nostro viaggio: dalla scelta della meta alla pianificazione dell’itinerario, dall’acquisto dei biglietti alla partenza vera e propria. In questo senso il viaggio è un vero e proprio “progetto personale” (meglio ancora se condiviso), che sviluppa la capacità organizzativa e di problem solving, oltre a migliorare la percezione di noi stessi e del controllo che abbiamo sull’ambiente esterno.
Ti rende più umile
Lo stesso studio, condotto sui bambini, ha scoperto inoltre che quelli già abituati a recarsi all’estero sono più accomodanti e meno presuntuosi rispetto ai coetanei che non viaggiano. Del resto è normale: come si fa a non provare un senso di umiltà e deferenza quando si è abituati a confrontarsi con la vastità di un intero pianeta che dona spettacoli meravigliosi?
Ti fa essere più predisposto alle novità
Sperimentare quando sei in viaggio ti rende più aperto e predisposto ad affrontare gli eventi e i cambiamenti anche nella quotidianità. È stato verificato che chi ha studiato all’estero è più predisposto ad accettare nuove esperienze rispetto a chi rimane nel campus. In fin dei conti, tutto si può ricondurre a quante persone incontriamo lungo il nostro percorso di vita: conoscere gente di altre culture, al di fuori della propria rete sociale, espande poco per volta gli orizzonti. Per questo motivo, chi viaggia avrà sempre maggiore inclinazione a cercare novità anche quando sarà rientrato a casa.
Allena l’elasticità mentale
La natura migliora la memoria e la chiarezza mentale. Ciò perché l’ampiezza e gli spazi, specie nel verde, esercitano i sensi in un modo che gli ambienti più ristretti non sarebbero in grado di fare. Un recente studio pubblicato sulla rivista “Environmental Psychology”, ha appurato che coloro i quali venivano sottoposti alla semplice osservazione di una foto della natura per appena 40 secondi avevano una migliore capacità di concentrarsi e programmarsi per la realizzazione di un compito successivo. Va da sé che l’effetto è ulteriormente rafforzato se si è a diretto contatto con la natura.
Ti aiuta a reinventarti
Da sempre si parla di viaggiare alla ricerca di se stessi e non è una frase fatta: viaggiare induce realmente le persone a riscoprire il senso della propria vita, a dar luogo a un nuovo percorso o individuare uno scopo. Staccare del contesto quotidiano e professionale consente di entrare in uno stato di sospensione dai problemi e dai blocchi emotivi, che aiuta a osservare con maggior lucidità e obiettività la propria vita per reindirizzarla. Viaggiare è come osservare la nostra quotidianità da lontano e ciò avviene sia realmente che a livello simbolico.
Ti rende meno timoroso
Se viaggi spesso imparerai a metterti alla prova e a superare le tue paure. Metterti in gioco in contesti differenti ti rende molto più audace; fare esperienze e cose che mai prima di quel momento avevi sperimentato è la ricetta giusta per diventare una persona sicura e intrepida, anche nell’affrontare la quotidianità.
Rinforza i rapporti e ti dona sicurezza
Condividere le esperienze vissute permette di consolidare le relazioni e migliorarle. Raccontare esperienze di viaggio, condividere foto, video, donare souvenir, prolunga il piacere delle esperienze vissute e ci rende più interessanti. Secondo un sondaggio della US Travel Association, raccontare aneddoti di viaggio ha un effetto fulmineo sul nostro benessere mentale e rafforza l’autostima. Poco importa se la meta è dall’altra parte del mondo o è una città della nostra stessa provincia che non abbiamo mai visitato, recarsi altrove e scoprire nuovi posti aumenta la soddisfazione, appaga e produce benessere. Tali sensazioni vengono così ancorate al movimento e continuare a viaggiare le rinforza in un circolo virtuoso, che stimola l’autorealizzazione e la crescita personale.
Ti stimola a livello cerebrale e ti rende più appagato
Secondo la rivista Psychological Science, un’esperienza (tra cui una vacanza) ti rende felice persino prima che accada, in particolare se l’hai già prenotata o sei sul punto di farlo, perché l’attesa di qualcosa di concreto che sta per accadere crea maggiore entusiasmo.
Analizzando gli stati d’animo di alcune persone in fila ad attendere, i ricercatori hanno scoperto che chi era in coda per compiere un’esperienza (per esempio acquistare i biglietti per un concerto o prenotare la propria vacanza) provava più entusiasmo di chi lo era per comperare semplici oggetti.
Ti aiuta a essere più paziente
L’attesa forgia il nostro carattere e stimola l’abilità a trovare soluzioni alternative o pazientare. Avere a che fare con ritardi, contrattempi, modi di fare di persone con culture diverse dalla nostra durante i viaggi, aiuta a essere molto più indulgenti e accomodanti. Imparare a gestire la nostra impazienza al verificarsi degli eventi, o dinanzi ai ritardi altrui, è di certo un ottimo training mentale e comportamentale.
Può aiutarti a superare un periodo difficile
Quando perdiamo un lavoro, cessa una relazione, o scompare un nostro caro, è come se andasse perduta anche una parte di noi. In tal caso, concentrarsi sul programmare un viaggio può aiutarci a riattivare il senso del sé, ripristinando la centratura su noi stessi. La psicologa Toby Israel, autrice di “Some Place Like Home”, sostiene che rapportarci a una situazione nuova, con un diverso contesto, ci obbliga a metterci alla prova, attiva il giusto cambiamento se ci troviamo in una fase di crisi della nostra vita inducendoci a mutare prospettiva e a scoprire l’opportunità di crescita interiore.
Ti rigenera nel corpo e nella mente
Sì, è un balsamo per il tuo benessere psicofisico, in quanto, sottraendoti agli impegni della quotidianità, riduce lo stress. Il viaggiare ci porta a sospendere le regole autoimposte, gli schemi e i doveri della routine, rendendoci più permissivi verso noi stessi e i nostri orari programmati, verso obblighi e doveri. Tutto ciò costituisce una sorta di “ricompensa cerebrale” e ci consente l’abbandono a quella meravigliosa sensazione di rilassamento che aumenta i livelli di ossitocina e delle endorfine. Se siamo particolarmente tesi e spossati, poi, scegliere mete di viaggio con ambienti naturali, vegetazione, corsi d’acqua, ci aiuta ancor di più a riequilibrarci e a tornare a casa motivati.
Ti dà felicità
Le mode odierne ci invogliano in modo incessante all’acquisto di articoli delle più svariate categorie, i quali evolvono e s’innovano con tempi sempre più rapidi. La scienza, però, ha dimostrato che l’impulso all’acquisto e all’accumulo, che sembrano dare soddisfazioni immediate, sono invece dannosi nel lungo periodo, arrecando frustrazione e minando il nostro benessere psicologico. Di contro, investire il proprio denaro in esperienze di vita rende più appagati. Lo ha dimostrato anche un esperimento dell’Università di Stato di San Francisco: chi ha investito in attività esperienziali come viaggiare, andare al cinema, fare rafting, ecc., ha poi dichiarano di sentirsi più felice rispetto a chi ha acquistato beni di consumo e ha avuto la sensazione che il denaro sia stato speso per uno scopo migliore. Le emozioni e le sensazioni provate grazie alle esperienze, infatti, s’imprimono nella memoria a lungo termine, facendoci accumulare ricordi di momenti felici che potremo andare a ripescare dal nostro “archivio interiore” tutte le volte che ne avremo necessità, recuperando anche quella sensazione di benessere a essi collegata.
Ti aiuta a sfidare i tuoi limiti
Potremmo dire che “noi siamo i posti che visitiamo”? Certamente, esiste una relazione tra la nostra personalità e il grado di benessere che proviamo in un luogo specifico. È comprovato che coloro i quali amano avere una vita più attiva preferiscono recarsi in ambienti stimolanti e avventurosi, quindi sono più inclini alla ricerca di luoghi meno familiari e di esperienze più ardite; viceversa, i soggetti che amano la tranquillità vanno alla ricerca di riprodurre situazioni note e prediligono ambienti meno eccitanti. In realtà, in relazione al proprio modo di concepirla, viaggiare è sempre un avventura e ci cala in situazioni in cui l’imprevisto ha maggiore probabilità di accadere rispetto al vivere nella quotidianità. Soprattutto per chi è maniaco del controllo, partire mette alla prova, perché costringe a fare i conti con l’imponderabile favorendo il cambiamento di mentalità.
Amplia il tuo patrimonio di conoscenze
Un aspetto spesso trascurato o dato per scontato è la dimensione del ricordo. Gli psicologi ambientali, tuttavia, conoscono benissimo il suo potere. Quando ci confrontiamo con persone, culture, usanze e costumi nuovi, si crea un’integrazione tra le nostre conoscenze pregresse e ciò che abbiamo appreso; ciò crea e determina in noi la cosiddetta “memoria dei luoghi”. Questo ci permette di riportare a casa una piccola parte del luogo visitato, che una volta interiorizzato e divenuto elemento della nostra memoria inconscia sarà molto più di un semplice souvenir, bensì diverrà un vero e proprio mattone nella struttura portante della nostra personalità.
Ti dona energia e gioia di vivere
Bisogna essere un po’ Braveheart per affrontare determinati itinerari, specie quelli in cui ci si confronta con la natura selvaggia, o quando si decide di gettarsi alla scoperta di un luogo senza una programmazione alle spalle. Sono scelte che implicano un dispendio di energie, ma la gioia dopo il viaggio vale la fatica. Anche chi ha uno spirito meno avventuroso, però, può provare la stessa scossa adrenalinica di eccitazione semplicemente scendendo dall’aereo, con la consapevolezza di stare per sperimentare una miriade di cose nuove e diverse. Non è forse una bella sensazione che ti fa sentire quanto sia straordinaria la vita?
E quindi che aspetti? Mettiti in viaggio!