A ognuno di noi piacerebbe viaggiare tutto l’anno e concedersi una vacanza ogni mese; purtroppo, si sa, il lavoro, gli impegni familiari, altre priorità non ce lo consentono. Esistono, però, molti modi per viaggiare: farlo con l’immaginazione, per esempio, è gratis e può avvenire in qualsiasi momento della giornata. Un’altra possibilità immediata e poco dispendiosa sono i libri; spesso essi ci raccontano storie ambientate in posti meravigliosi e ci trasportano con la mente e con il cuore oltre i confini del foglio, del tempo e dello spazio, facendoci vivere emozioni incomparabili e scoprire terre sconosciute.
Per questo motivo abbiamo deciso di presentarvi un elenco di libri che vi permetteranno di volare con la fantasia in luoghi esotici e non solo, lontani o vicini, e siamo sicuri che potrebbero addirittura esservi d’ispirazione per il prossimo reale viaggio.
Vi consigliamo, quindi, 25 romanzi meravigliosi e di conseguenza i bellissimi territori in cui gli autori più amati della letteratura mondiale hanno ambientato le loro storie.
Orgoglio e pregiudizio, Jane Austen – Hertfordshire, Derbyshire, Inghilterra
Il romanzo racconta le vicende quotidiane dei Bennet, una famiglia medio-borghese di fine Settecento, e le vicissitudini sentimentali delle cinque figlie, con un’attenzione particolare alla relazione tra l’altero e orgoglioso Darcy ed Elizabeth, la maggiore delle sorelle: intelligente, brillante, ironica. Una storia d’amore singolare, che spinge a meditare su quel limite umano che è il vivere in bilico tra orgoglio e pregiudizio. Questo libro vi affascinerà anche per i suoi scorci dell’Hertfordshire, dove è ubicata la tenuta di Longbourne, appartenente ai Bennet. La voglia di visitare questa verde contea dell’Inghilterra Orientale vi travolgerà, allora vi consigliamo di visitare la Cattedrale di St. Albans con la sua torre dell’orologio, l’incredibile “Shell Grotto” ovvero la grotta di conchiglie di Margate e le Rovine della città romana di Verulamium.
Il giovane Holden, Jerome David Salinger – New York City, Stati Uniti
Il giovane protagonista, Holden Caulfield, è il prototipo dell’adolescente ribelle e confuso, insofferente al conformismo degli adulti. Espulso da scuola a causa di alcune intemperanze, si ritrova a girovagare da solo per le strade di New York, temendo la reazione dei genitori al suo prematuro ritorno a casa; un viaggio attraverso la sua città che lo farà maturare e crescere. Il romanzo, entrato di diritto del genere “di formazione”, ha influenzato la letteratura del Novecento con il suo stile scarno e il linguaggio giovanile, confermandosi tutt’ora d’incredibile attualità. I luoghi simbolo da visitare, per chi si appassionerà a questa storia, sono: la stazione di Midtown a Manhattan, il Metropolitan Museum of Art, il Rockefeller Center, il Museo Americano di Storia Naturale e l’immancabile Central Park.
Cent’anni di solitudine, Gabriel Garcia Márquez – Aracataca, Colombia
È acclamato a ragione come il capolavoro del premio Nobel colombiano Gabriel García Márquez e narra la saga della famiglia Buendía. L’ambientazione è l’immaginaria cittadina di Macondo, nella Colombia caraibica, ispirata in realtà alla città natale di Márquez: Aracataca. È qui che ben sette generazioni si succedono, dal capostipite José Arcadio, fondatore di Macondo, in poi. Lo stile di Marquez è definito “realismo magico”, poiché intreccia storie reali (alcune delle quali da lui vissute o conosciute) a leggende popolari ed episodi della storia colombiana (in specie le guerre civili), fondendo archetipi psicoanalitici a esoterismo e alchimia. Visitando Aracataca nel distretto del Magdalena, sotto la Sierra Nevada de Santa Marta, tra le piantagioni di banane potrete trovare la casa-museo di Marquez. Il villaggio è piuttosto piccolo, ma la natura circostante è spettacolare. I posti consigliati sono: il fiume Cataca, collegato a una grande laguna; il mare del Caribe su cui si affaccia Santa Marta, una delle più antiche città coloniali sudamericane; la Sierra, che a 1.200 metri di altezza custodisce uno dei luoghi archeologici più emozionanti del mondo, la “Città Perduta”, raggiungibile con un cammino da percorrere in due giorni.
Grandi speranze, Charles Dickens – Londra, Inghilterra
Un classico della letteratura inglese, un romanzo d’appendice e di formazione che racconta la storia di Philip Pirrip, detto Pip, dall’infanzia all’età adulta. Durante l’adolescenza, il ragazzo scopre che al di fuori della sua modesta realtà di popolano vi è un mondo di gentiluomini, che fa sorgere in lui delle aspettative e speranze; purtroppo disilluse l’una dopo l’altra crescendo. Esiste però un appiglio, si tratta dell’amicizia che sopravvive anche alle tragedie, alle differenze di classe e alla lontananza.
La Londra vittoriana qui narrata sarà impossibile da ritrovare realmente: oggi la Cheapside, dominata dalla cupola della Saint Paul Cathedral e teatro delle peripezie di Pip, è un centro amministrativo e finanziario; le strade attorno hanno nomi come Bread Street, Milk Street, Poultry Lane, poiché nell’epoca in cui è ambientato il romanzo qui vi era un enorme mercato e in quelle vie si trovavano le sedi delle varie “guilds”, le corporazioni delle arti e mestieri.
Madame Bovary, Gustave Flaubert – Rouen, Francia
La giovane e bella Emma Rouault diviene Madame Bovary in seguito al matrimonio con un vedovo, il medico del paese di campagna in cui vive. Lei considera noiosa l’esistenza che conduce, il matrimonio e il suo stesso marito, finché non incontra il giovane studente Lèon, attraente e appassionato come lei di libri, divenendone amante. Il ragazzo, però, parte a Parigi per terminare i suoi studi; Emma, nuovamente annoiata e depressa, fa la conoscenza di Rodolphe e avvia anche con lui una relazione clandestina. Uscita a puntate sulla “Revue de Paris”, questa storia suscitò grande scandalo per il comportamento libertino della protagonista, poco consono ai costumi dell’epoca. L’ambientazione principale della vicenda è la cittadina di Rouen, detta la “Città dei cento campanili” per la quantità di chiese in essa presenti. Passeggiando per le sue strade non potrete fare a meno di notare straordinari esempi d’arte gotica, come la cattedrale di Notre-Dame, l’Abbaziale Saint-Ouen (uno di più antichi monasteri benedettini della Normandia) e la chiesa di Saint-Maclou. Non mancano, inoltre, testimonianze d’arte rinascimentale, come il Gros-Horloge o l’Aître di Saint-Maclou.
Harry Potter, J.K. Rowling – Edimburgo, Scozia
L’intera saga di Harry Potter è costituita da sette volumi di genere fantasy, usciti con grande successo negli anni tra il 1997 e il 2007, e narra la storia del piccolo mago Harry Potter con i suoi due amici, Ron ed Hermione, all’interno della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Ciascuno dei libri da cui è costituita racconta un anno nella vita del maghetto, rimasto orfano e affidato agli zii materni, che però non gli hanno mai rivelato di possedere dei prodigiosi poteri. L’autrice scrisse gran parte della saga mentre era a Edimburgo, per cui a molti lettori piace immaginare che la scuola di Hogwarts sia in realtà il castello del capoluogo scozzese. Per i più curiosi che volessero visitarlo, l’antico maniero sorge su una roccia di origine vulcanica e al suo interno si trovano: il Museo Nazionale della Guerra, i Gioielli Reali (tra cui la spada cerimoniale, la corona e lo scettro) e il Palazzo Reale. A chi vuole invece immergersi nelle atmosfere del film da cui il libro è tratto, consigliamo il “Tour di Harry Potter” presso i Warner Bros Studios di Londra.
Il conte di Montecristo, Alexandre Dumas – Marsiglia, Francia
Ancora un romanzo che si pone tra i feuilleton, o romanzi d’appendice che uscivano a puntate sui quotidiani. La narrazione è incentrata sulle sorti del marinaio Edmond Dantès, che successivamente prende il nome di Conte di Montecristo, in un arco temporale che va dalla prigionia di Napoleone Bonaparte sull’isola d’Elba al governo di Luigi Filippo d’Orléans. Fatto imprigionare con uno stratagemma e l’accusa di bonapartismo da tre uomini: un vicino di casa invidioso della sua ricchezza, un rivale in affari e il suo antagonista in amore, riesce a fuggire dal castello di If in cui è detenuto, progettando la sua vendetta. I luoghi da visitare, per gli appassionati, sono essenzialmente Marsiglia (che in omaggio al romanzo ha intitolato tre strade: a Dumas, a Montecristo e all’Abate Faria) e l’Isola di Montecristo nell’arcipelago toscano. Qui Edmond Dantès, seguendo le indicazioni del suo compagno di prigionia Abate Faria, trova il tesoro della famiglia Spada e si crea l’identità del Conte di Montecristo per compiere l’agognata vendetta.
Per chi suona la campana, Ernest Hemingway – Segovia
Robert Jordan, il protagonista del romanzo, è un giovane insegante americano, volontario in Spagna tra le forze del movimento antifranchista; egli ha ricevuto l’ordine dall’esercito Repubblicano di far saltare un ponte, in concomitanza di un attacco lealista sul fronte segoviano. Avvicinandosi all’obiettivo militare, tra le montagne, Robert incontra i membri della banda di Pablo il Sordo, partigiano spagnolo, e s’innamora di Maria, anche lei attiva nella resistenza e vittima degli orrori franchisti. Gli amanti di questa storia potranno visitare la città di Segovia, con il suo imponente acquedotto romano, l’Alcazar (la fortezza) e la Cattedrale in stile tardogotico, detta “La signora delle cattedrali” per la sua eleganza.
Frankenstein, Mary Shelley – Isole Orcadi
Raccontare quest’opera letteraria tra le più note al mondo ci pare quasi superfluo. È il capolavoro dei romanzi horror-gotici, da sempre ai primi posti dell’immaginario collettivo. Per scoprire i luoghi di Victor Frankenstein e della Creatura da lui portata in vita, costituita dall’assembramento di più cadaveri, gli appassionati potranno recarsi a visitare Ginevra, città di provenienza di Victor, e poi proseguire per Ingolstad, in Germania, presso la cui università egli ha studiato. Sarà poi la volta delle Isole Orcadi, a nord della Scozia, con i suoi stupendi paesaggi, i menhir, le enigmatiche torri rotonde dell’età del ferro, la cattedrale vichinga e i monumenti naturali.
Dracula, Bram Stoker – Whitby, Inghilterra e Transilvania, Romania
Romanzo gotico con il primato di aver creato l’archetipo del vampiro, figura che ha poi dato luogo a numerose altre storie in ambito letterario e cinematografico. Ispirato alle figure storiche del principe romeno Vlad II, detto Dracul (il diavolo), e di suo figlio Vlad III l’Impalatore, Dracula è un personaggio più che mai inquietante. La vicenda si apre dal momento in cui l’avvocato Jonathan Harker è inviato in Transilvania, per occuparsi della vendita di una villa inglese su richiesta del conte Dracula, nobile del luogo; qui Harker scopre che il conte è in realtà un vampiro, creatura dalle sembianze umane che si nutre col sangue degli esseri viventi. La storia è narrata tramite diari, lettere e telegrammi, che coinvolgono il lettore facendogli conoscere le emozioni e i pensieri più profondi dei protagonisti.
Il vostro “Dracula tour” potrebbe partire da Bistrtita, comune della Romania nella regione della Transilvania, da cui il giovane avvocato Harker scrive la sua prima pagina del diario, alloggiando presso l’albergo “Della corona d’oro”. Si tratta di un luogo in realtà non esistente a quell’epoca, ma oggi appositamente creato in omaggio al romanzo. D’obbligo sarà ovviamente una visita al castello di Bran, a pochi chilometri dalla città di Brasov, noto come il “Castello di Dracula” e costruito nel ‘300 da Ludovico I D’Angiò come posto di guardia, oggi ospita il Museo d’arte Medievale.
Sulla strada, Jack Kerouak – San Francisco, Stati Uniti
Un mito da generazioni, assurto a vera e propria “Bibbia” della Beat Generation, movimento artistico, poetico e letterario, sviluppatosi nel secondo dopoguerra e che inneggiava a uno stile di vita basato sul nomadismo, sul rifiuto degli eccessi consumistici della borghesia americana e la ricerca di nuovi paradisi attraverso la droga. Dopo aver praticato personalmente questo stile di vita per essere “purificato” dalla strada, Kerouac decise di esporlo direttamente nel suo capolavoro, raccontando il viaggio per gli States in autostop, auto e bus, di Sal Paradise e Dean Moriarty. Se vi verrà voglia di ripercorrerne le tappe, potreste cominciare dal mito delle strade USA: la Route 66, proseguendo su un itinerario segnato dallo stesso Kerouak sul suo diario di viaggio. Una vera e propria mappa dei luoghi, da San Francisco a Denver, da Chicago a New York, passando da piccole cittadine di provincia come Des Moines e Selma.
Nelle terre estreme, Jon Krakauer – Denali National Park, Alaska, Stati Uniti
Nell’aprile del 1992 Chris McCandless intraprese un viaggio solitario negli spazi sconfinati e selvaggi dell’Alaska. Con scarsa attrezzatura e privo di un’adeguata preparazione sui possibili rischi che avrebbe incontrato, fu ritrovato senza vita da un cacciatore, quattro mesi dopo essersi incamminato per le terre a nord del Monte McKinley. Accanto al corpo fu rinvenuto un diario, che permise di ricostruire le ultime settimane di un itinerario da lui percorso in due anni. Il libro è l’espansione di un articolo inizialmente scritto da Krakauer su questa vicenda; il saggista, alpinista e autore di guide sui viaggi nella natura, rimase così turbato dalla scelta di Chris da voler capire cosa l’avesse spinto a una totale immersione nella purezza di una vita primitiva. Dal libro è stato tratto un noto film, da noi elencato tra quelli imperdibili in tema di itinerari suggestivi; vi rimandiamo al nostro articolo circa le tappe da percorrere, se anche voi sentite il richiamo per la vita selvaggia e gli spazi immensi.
Delitto e castigo, Fëdor Dostoevskij – San Pietroburgo, Russia
Il primo grande capolavoro di Dostoevskij si ripropone ai nostri giorni in tutta la sua attualità, grazie alla profonda analisi psicologica di una gioventù da sempre inquieta e idealista, rappresentata dal protagonista Raskòl’nikov, detto Rodja. La vicenda narra del ventitreenne, ex studente di legge, che si macchia di un grave delitto: l’assassinio di una vecchia usuraia. Motivi ideologici e di povertà sono quelli che lo spingono, per poi gettarlo nel tormento del rimorso e dell’autocondanna, colpa che riuscirà a espiare solo costituendosi e scontando la pena in Siberia. Ritroverà pace solo nell’amore per la giovane Sonja, prostituta per necessità ma dall’animo puro. Le descrizioni dei luoghi che qui fa Dostoevskij, sono più doviziose e maniacali del solito, come se volesse associarle ai pensieri contorti e ossessivi di Rodja; ovviamente, la San Pietroburgo di allora non esiste più, ma è possibile ugualmente respirarne l’atmosfera a Sennaya ploshchad, dove il mercato di Senny Rynok resta tuttora un piccolo gioiello. All’angolo tra via Stoljarnyj e via Grazhdansaja, potrete trovare l’edificio che nel romanzo è la casa di Raskòl’nikov, con una targa a ricordarlo. L’abitazione di Dostoevskij è invece sulla Ulitsa Kaznacheyskaya, ai civici 1, 7 e 9. Per finire, il ponte Voznesenskij, dov’era ubicata la casa della vecchia usuraia al numero 67 di canale Griboedev, e la casa di Sonja al civico 73.
Uomini che odiano le donne, Stieg Larsson – Stoccolma, Svezia
Harriet, nipote prediletta del potente industriale Henrik Vanger, scompare un giorno senza lasciare traccia. Nonostante siano passati molti anni, il vecchio Vanger continua a ricevere periodicamente un dono anonimo, che lo riporta all’angosciante vicenda; decide così di far luce una volta per tutte. Risolvere il mistero spetta a Mikael Blomkvist, affascinante giornalista a capo della rivista di successo “Millennium”, specializzata in denuncia su corruzione e affari loschi del mondo imprenditoriale. Blomkvist è affiancato dall’abile hacker Lisbeth Salander, ribelle e grintosa, e ciò che scopriranno sulla famiglia Vanger avrà dell’inquietante. La trilogia “Millennium”, di cui fa parte questo libro, ha avuto un tale seguito da spingere il Stadsmuseum di Stoccolma a organizzare veri e propri tour della città nei luoghi in cui la storia è ambientata: a partire dal quartiere Sodermalm, dov’è ubicata la redazione della rivista, all’incrocio tra Gotgatan e Hokens Gata; a seguire Bellmansgatan, in cui si trova l’abitazione del protagonista al civico 1, una strada in un quartiere affascinante, pieno di caffè e ristoranti; l’Isola di Sandhamn, dove Blomkvist si rifugia a riflettere, regno dei velisti, con la suggestione delle tipiche casette svedesi colorate. Per finire il maniero Danbyholms Herrgård, Björkvik, la tenuta di proprietà del vecchio industriale Vanger, fuori Stoccolma.
Ulisse, James Joyce – Dublino, Irlanda
Uno dei romanzi più importanti nella letteratura del XX secolo, vero baluardo per la nascita del romanzo moderno, scritto con la tecnica del monologo interiore o “flusso di coscienza”, in cui i pensieri dei protagonisti scorrono senza punteggiatura.
La storia è costruita attorno al girovagare per Dublino di due personaggi, ispirati all’Odissea omerica: Stephen Dedalus, letterato in crisi e novello Telemaco, descritto come “figlio spirituale” di Leopold Bloom, è quest’ultimo, paragonato a Ulisse. Le strade dei due si sfiorano spesso in gran parte della narrazione, senza incrociarsi se non durante la visita a un’amica comune, Mina Purefoy. Tra funerali, biblioteche, persone, monumenti, si svolge una riflessione sulla condizione umana, che sfocia nel monologo finale di Molly, moglie di Leopold e “moderna” Penelope. La storia si svolge nell’arco di una giornata: il 16 giugno 1904, tanto che in tale data a Dublino si svolge il Bloomsday. Alcuni dei posti da visitare, per ripercorrere l’itinerario dei protagonisti, sono: civico 7 Eccles Street, casa dei coniugi Bloom, che oggi ha lasciato il posto a un ospedale privato con la vicina chiesa di St. George; Bachelor’s Walk, dove Bloom e Dedalus s’incrociano presso una casa d’aste, attualmente bellissima libreria con ristorante. Proseguite per O’Connell Bridge, dove potrete anche voi comprare un dolce da lanciare ai gabbiani; a seguire il Trinty College; Merrion Square con la National Art Gallery; St Stephen’s Green, ovvero il parco, polmone verde della città.
Cime tempestose, Emily Brontë – Yorkshire, Inghilterra
Nella brughiera inglese dello Yorkshire, presso la casa colonica di “Wuthering Heights” (che dà il nome a libro), si svolge la folle passione tra Heathcliff e Catherine; i due, nonostante le differenze sociali, sono legati sin da tenera età. Heathcliff è un orfano vagabondo, adottato dal padre di Catherine e detestato da suo fratello Hindley, che teme possa derubarlo degli affetti familiari e dell’eredità. L’età adulta non placa l’odio tra i due, anzi spinge Hindley a declassare a servo il fratellastro Heatcliff e impedisce la relazione tra lui e Catherine. La narrazione è un lungo dipanarsi di affronti e vendette, tanto che nel 1847, epoca della pubblicazione, colpì molto i lettori per la crudezza dei soprusi fisici e psicologici descritti.
Le sorelle scrittrici Emily, Charlotte e Anne Brontë vissero gran parte della loro vita a Haworth, un paesino nelle brughiere dell’Inghilterra settentrionale, luogo fondamentale per gli appassionati di questo romanzo. Qui potrete visitare casa Brontë, oggi trasformata nel Brontë Parsonage Museum; la chiesa di St. Michael and All Angels; il pittoresco “The Black Bull Pub”, ove era solito recarsi il fratello di Emily, Branwell, sulle cui sembianze si basa l’impetuoso Heathcliff; la brughiera, con tappe obbligate come le Brontë Waterfall, il Brontë Bridge, Top Withens (casa oggi diroccata cui è ispirata Wuthering Heights), la più volte citata nel romanzo Penistone Crag o “grotta delle fate”.
Romeo e Giulietta, William Shakespeare – Verona, Italia
In una Verona del ‘300, elegante ma funestata dall’annosa faida familiare tra le ricche famiglie dei Capuleti e dei Montecchi, Romeo Montecchi s’introduce mascherato a un ballo nel palazzo dei Capuleti, dove s’innamora di Giulietta, bellissima figlia del nemico storico della sua famiglia. A causa della violenta rappresaglia che anima le due stirpi, Romeo e Giulietta si trovano a lottare con ogni mezzo per il loro amore, a costo della vita. La casa di Giulietta, simbolo per le coppie di amore immortale, è il luogo più affollato e visitato della città, con il suo storico balcone e la statua della fanciulla; segue piazza dei Signori, dove si trova il Palazzo Comunale; le Arche Scaligere, nei pressi delle quali è ubicata la casa di Romeo (non visitabile al suo interno); Volto Barbaro, quartiere teatro delle lotte tra le due famiglie, con gli affreschi del complesso Case Mazzanti; per concludere Porta Borsari e, nei pressi dell’Arena, Piazza Bra, dove si trova il busto bronzeo di Williams Shakespeare.
Vita di Pi, Yann Martel – India
Il sedicenne Piscine Molitor Patel, che si fa chiamare da tutti Pi per l’imbarazzo che gli procura il suo strano nome, deve trasferirsi in Canada dalla cittadina di Pondicherry, con la sua famiglia e alcuni animali dello zoo che il padre dirige. Tuttavia la nave fa naufragio e si ritrova su una scialuppa in balìa dell’Oceano Pacifico, con la sola compagnia di quattro animali superstiti, tra cui una tigre. Dovrà sopravvivere alla sete, alla fame, agli squali, all’impeto del mare e alla salsedine che gli consuma la pelle. In preda alla fame, però, la tigre divora gli altri tre animali, per cui Pi resta il suo unico compagno di viaggio. Il ragazzo cerca di ammaestrarla, creando con lei un rapporto speciale, fino al loro approdo in Messico dopo 227 giorni, dove la tigre fugge e Pi viene portato in un ospedale. Riferita la sua storia a due dipendenti del Ministero Marittimo non viene creduto, per cui invita loro a scegliere tra il primo racconto e una seconda versione, con persone al posto degli animali: la reale scelta è tra un atto di fede (credere alla straordinaria assurdità del primo racconto) e la razionalità dello scetticismo. Seguire il percorso di Pi non è semplice, essendo la storia ambientata nell’Oceano per la maggior parte del tempo, ma il suo luogo di partenza vi sorprenderà. Pondicherry è un ex colonia francese del Territorio omonimo, che ha da sempre un aspetto europeo, non è quindi l’ideale se cercate d’immergervi in un contesto spirituale, poiché il suo lungomare non sarà granché dissimile da quello di Nizza. Potrete tuttavia respirare sacralità nell’Ashram di Aurobindo e nel tempio di Arulmigu Manakula Vinayagar, dedicato al dio-elefante Ganesh, o ancora nella Basilica del Sacro Cuore, gotica con influenze orientali, dove induismo e cristianesimo si fondono idealmente.
Un altro giro di giostra, Tiziano Terzani – America, India, Nepal
Ancora una volta l’India, per un viaggio dentro se stessi. Il giornalista Tiziano Terzani, noto per i suoi reportage, stavolta è alle prese con la documentazione di un percorso che lo riguarda da vicino, in quanto alla ricerca di una cura per il cancro che lo ha colpito. Dalla sperimentazione delle più sofisticate macchine radioterapiche in America, fino alla medicina ayurvedica e omeopatica in India e Nepal, il suo percorso lo porta faccia a faccia con il peggior male umano: la paura di quel che c’è o non c’è dopo la vita. La riscoperta della propria essenza è la vera cura che egli riuscirà a trovare. I luoghi reali, attraverso i quali lo scrittore toscano scopre quelli dell’anima, sono nello specifico il Tamil Nadu, in India, e l’Himalaya. Il primo, straordinariamente esotico, trasuda spiritualità con i suoi numerosi templi indù scavati nella roccia e troneggiati da maestosi gopuram (torri d’ingresso); il secondo è il simbolo per eccellenza della fede buddhista, con i suoi “Pilastri del cielo” e la catena dell’Annapurna.
La cotogna di Istanbul. Ballata per tre uomini e una donna, Paolo Rumiz – Sarajevo, Bosnia
Il titolo prende spunto da “La gialla cotogna di Istambul”, una canzone tradizionale bosniaca che Maša, la donna misteriosa di cui è innamorato il protagonista Maximilian von Altenberg, è solita cantargli. Max è un ingegnere austriaco e conosce Maša a Sarajevo, tramite un amico, poiché inviato lì per un sopralluogo; subito è conquistato da questa donna, che gli pare indomita e al tempo stesso ermetica. Maša è sia vedova che divorziata, madre di due figlie che non vivono con lei, ma l’ardente passione tra i due non ha modo di realizzarsi e passeranno tre anni, proprio come narrava quella canzone, prima che lui riesca a ritrovarla, intraprendendo un viaggio nei suoi luoghi magici.
La capitale della Bosnia ed Erzegovina vi farà innamorare, proprio come Maša ha fatto con Max, attraverso il suo misto di culture, bizantina e ottomana, chiese ortodosse, cattoliche, moschee e sinagoghe, a volte fianco a fianco nella stessa piazza. Passerete da un’atmosfera che trasuda storia a un’altra densa di modernità, come sulla via Ferhadija, con i suoi bar eccentrici e i sofisticati negozi alla moda.
Sostiene Pereira, Antonio Tabucchi – Lisbona, Portogallo
Pereira è il tipico stereotipo dell’antieroe: tranquillo, abitudinario e soprattutto distaccato dalle questioni politiche. È un giornalista passato dalla cronaca nera alla cultura, di cui cura la pagina su un modesto giornale. La sua esistenza verrà sconvolta dall’incontro con Marta e Monteiro Rossi, quest’ultimo anche lui giornalista, chiamato da Pereira come collaboratore per la pagina dei necrologi. Il giovane e la sua fidanzata mostrano subito un forte spirito rivoluzionario, rispetto al regime che vigeva in una Lisbona del 1938, e attraverso i due l’uomo inizia a prendere consapevolezza delle violenze operate dalla dittatura di Salazar, del clima di ricatto e sopraffazione che impera, della censura e del controllo cui è sottoposta anche la cultura. Nonostante le sue reticenze, l’uccisione di Monteiro Rossi sotto i suoi occhi produrrà in lui un tale cambiamento da trasformarlo in attivista contro la dittatura, da intellettuale passivo e disinteressato qual era. Se volete ritrovare i luoghi intimi del romanzo, potreste recarvi lì dove il protagonista era solito soffermarsi: il Bar Orquidea, oggi Pastelaria Orquidea, nel punto in cui via Alexandre Herculano incrocia la Rodrigo de Fonseca; sulla stessa via Fonseca Tabucchi ubica la redazione del “Lisboa”, a due passi da Praça Marquês de Pombal, piazza che si trova nei pressi del parco Edoardo VII. Da visitare, infine, l’Avenida da Liberdade con i suoi bei palazzi e la Praça do Rossio, con il suo stile inglese, il castello de Sao Jorge e la Cattedrale del Sé.
Mi chiamo Lucy Barton, Elizabeth Strout – New York, USA
Lucy Barton, voce narrante della storia, è una donna adulta, sposata e con due figlie, ma riesce a ritornare al mondo ovattato dell’infanzia quando si ritrova in un letto d’ospedale a causa delle complicanze di un’appendicite, accudita dalla madre che non vede da anni. La donna ha lasciato il suo paesino dell’Hillinois per recarsi da lei a Manhattan, dove con una voce sottile o cullante le racconta storie, a metà strada tra fiabe e pettegolezzi. Sembra così ricucirsi un rapporto interrotto tra le due, causato da un passato di grande povertà e abusi, da cui Lucy è fuggita con il sogno di divenire una scrittrice. Trascorsi quei cinque giorni di degenza, l’intenso dialogo tra le due non si ripeterà più, eppure quella relazione così intima ritroverà la sua ragion d’essere qualche anno più tardi, nelle pagine scritte da Lucy, ormai divenuta autrice di fama.
Sulla cittadina di provenienza della protagonista, Amgash, c’è davvero poco da dire, meglio quindi concentrarsi sull’isola di Manhattan, nel cuore della City, con il suo sfavillante simbolo, il grattacielo Chrysler. Tra le altre cose da visitare: il parco che sorge su un vecchio passante ferroviario, la High Line; l’Empire State Building, visibile da qualsiasi punto in cui alziate il naso verso il cielo; il One World Observatory, all’interno del One World Trade Center; Times Square; la via dello shopping per eccellenza, ovvero la rinomata Fifth Avenue.
I versi satanici, di Salman Rushdie – Londra, Inghilterra
Un disastro aereo trasforma due indiani musulmani, Gibreel Farishta e Saladin Chamcha, nei simboli dell’eterna lotta tra il bene e il male. Il primo è un acclamato divo cinematografico di film a tema religioso, il secondo è altrettanto noto per essere la voce di numerosi spot pubblicitari. Mentre precipitano verso lo Stretto della Manica, qualcosa di inimmaginabile accade e i due toccano terra illesi… ma trasformati: Farishta appare dotato di un’aureola, mentre Chamcha di piccole corna. Ai due non resta che sfidarsi in eterno, oltre i confini di spazio e tempo.
Il libro è valso all’autore una condanna a morte in India, perché visto come una parodia blasfema del Corano. I versi cui si riferisce il titolo sono il 19 e 20 della 53ª sura, che secondo la tradizione sarebbero stati ispirati da Satana,
Della Londra che fa da sfondo a parte della storia e dei luoghi da visitare abbiamo già scritto in abbondanza, per cui vi rimandiamo agli altri articoli.
Mille splendidi soli, Khaled Hosseini – Herat e Kabul, Afghanistan
Mariam è una “harami”, cioè figlia illegittima di Jalil, un ricco possidente che vive nella città di Herat, tenendola segregata all’interno di una kolba (una casetta di legno) in un paesino fuori dalla grande città, poiché simbolo della sua vergona. Il giorno in cui compie quindici anni, la ragazza, che nutre nei suoi confronti un forte affetto, decide di andarlo a trovare, venendone però respinta. Rimasta orfana della madre, Mariam viene inoltre data in sposa da Jalil a un uomo di Kabul molto più grande di lei, Rashid, che all’inizio l’adora e la venera, ma in seguito a un aborto spontaneo inizia a trattarla come una semplice serva. Sullo sfondo della guerra in Afganistan, la sua storia s’intreccia con quella di Laila, quattordicenne rimasta orfana durante i bombardamenti e incinta del giovane Tariq, costretto a fuggire in Pakistan. Lei vorrebbe raggiungerlo, ma Rashid le fa credere che sia morto e si offre di sposarlo, desiderando un erede maschio. Quando Laila dà alla luce una bambina, però, l’uomo inizia a maltrattare anche lei. Mariam e Laila, quindi, progettano di fuggire dal loro aguzzino, senza però riuscirci. Passato del tempo, Mariam dà alla luce Zalmai, figlio di Rashid, ma la guerra continua a imperversare, portando povertà, e Laila è costretta a lasciare la sua bambina in un orfanotrofio. S’imbatterà presto in Tariq, tornato in Afganistan, scoprendo così di essere stata ingannata sulla sua morte; venuto a conoscenza dell’incontro tra i due, Rashid reagisce con violenza, ma Miriam interviene uccidendolo. Deciderà poi di costituirsi, accettando la condanna a morte e sacrificandosi, per consentire a Laila di sposare Tariq, andare in Pakistan e donare ai bambini una vita migliore lontano dalla guerra.
Per immergervi negli scenari di questo romanzo potreste visitare la città di Herat e nello specifico: la cittadella di Ekhtiyaruddin al suo interno, risalente al 1304 d.c.; il mercato con gli articoli più richiesti dai turisti, ovvero burka, lapislazzuli e tappeti; gli edifici in malta fatti costruire da Alessandro Magno; i minareti di Musallah. Kabul, invece, luogo in cui Mariam e Laila vivono dopo il matrimonio con Rashid, è la più grande città dell’Afghanistan, nonché capitale. Qui potrete ammirare i bazar, la tomba e i giardini di Babur, il mausoleo dello scià Nādir Shāh Afshār, la moschea Shah-Do Shamshera, il palazzo Darul Aman.
I vent’anni di Luz, Elsa Osorio – Buenos Aires, Argentina
La piccola Luz cresce in un elegante appartamento della borghesia di Buenos Aires, malinconica perché la madre Mariana, che lei ammira, è spesso distratta e poco presente, fino al punto da sembrarle quasi provare odio per lei. Non ne comprende i motivi, ma i ricordi di certe situazioni, frasi sfuggite tra il detto e il non detto, un’insofferenza via via crescente verso quella mamma dai modi incostanti, finiscono per divenire frammenti di un puzzle che le svelerà una realtà atroce. Divenuta adulta, infatti, scopre con l’aiuto del marito Ramiro, figlio di un desaparecido, di esserlo anche lei. La vera madre, Liliana, apparteneva a uno dei movimenti studenteschi che si opponevano alla dittatura di Videla e pertanto ritenuti sovversivi, da reprimere nel sangue. La ragazza, incinta, venne tenuta in prigionia fino al parto e successivamente fatta “scomparire” nell’Oceano, come le centinaia di persone lanciate nel vuoto e inghiottite dalle acque, in quelli che erano chiamati “voli della morte”. La neonata Luz fu poi fatta adottare dal regime, finendo proprio in una delle famiglie dei suoi aguzzini. Luz, vent’anni dopo, riesce a ritrovare suo padre a Madrid, obbligato a vivere da profugo per sottrarsi alla condanna a morte da parte della dittatura e inconsapevole della sua esistenza, venendo quindi a conoscenza di ogni dettaglio sulla storia della sua vera madre.
Se siete interessati a vedere dal vivo i luoghi che fanno da sfondo alla storia, vostra meta imprescindibile sarà Plaza de Mayo, dove le madri dei desaparecidos (oggi nonne) si riunivano per manifestare silenziosamente, reclamando i propri figli e nipoti perduti; la Casa Rosada, attuale residenza del presidente della Repubblica; San Telmo, uno dei quartieri più antichi con le sue viuzze selciate, case colorate, ballerini di tango e mercatini; la Boca, un altro dei quartieri caratteristici, con gli edifici decorati da bandiere, statue, manichini, e la strada pedonale del Caminito; per finire, la torre Monumental.